L'immobile Danza by Lorenzo Canotti

autore:Lorenzo Canotti [Canotti, Lorenzo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Delos Digital srl, Milano
pubblicato: 2023-07-13T22:00:00+00:00

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Conclusa la cena, la serata proseguì nella Sala delle Danze. Ogni magione che si rispetti è infatti dotata di una stanza che possa essere utilizzata per organizzare un semplice ballo, niente di elaborato o sfarzoso, ma sufficiente per consentire ai presenti di esibire le proprie doti.

Da sempre May si domandava quale fosse il motivo per cui il ballo venisse organizzato al termine della cena, quando uno stomaco pieno e pesante, a suo parere, avrebbe causato non poche difficoltà anche al più abile dei danzatori. Ringraziò i demoni degli inferi di avere mangiato poco, e fu felice che fosse così anche per il vampiro, pregustando il momento in cui si fosse presentato al suo cospetto per invitarla a danzare. E pensò che avrebbero danzato diabolicamente, senza ancore nel petto a tenerli a terra e a intralciarne i movimenti. Dei ragazzi non si curava, non le interessava che fossero satolli come maiali e perciò che non potessero invitarla a danzare. Questo era un problema delle altre ragazze, che sarebbero rimaste appollaiate come poiane sulle loro sedie, agognando un ballo e invidiando il suo corpo leggiadro che, stretto a quello del vampiro, avrebbe percorso la stanza con giravolte di maligna eleganza.

In un angolo della sala c’era una spinetta in legno di cipresso che May non aveva mai imparato a suonare. Era il regalo di nozze che Lord Thomas aveva fatto alla futura moglie Elinor che, a differenza della figlia, era stata una discreta musicista. Da piccola May aveva passato lunghe ore ad ascoltare la madre suonare, fantasticando sotto le carezze delle note di paesi lontani popolati da creature magiche e misteriose. La buona Elinor aveva presto rinunciato a tentare di insegnare a suonare alla figlia, che si era dimostrata fin da subito poco interessata a mettere le piccole dita sui tasti di bosso ed ebano, preferendo ascoltare la musica piuttosto che produrla lei stessa.

Nelle serate che in passato venivano organizzare a Winterglass Manor era consuetudine che dopo cena Elinor Winterglass si sedesse alla spinetta per intrattenere i propri ospiti, proponendo loro sia sonate classiche che composizioni più recenti e, a suo dire, di moda in Francia o in altri paesi esotici.

Lady Elinor Winterglass si era sposata diciannovenne, un anno dopo il suo ingresso in società e quando aveva un anno in più di quelli che oggi aveva May. Elinor era l’esatto opposto della futura figlia, essendo di una bellezza fulgida e dai capelli dorati che brillavano della luce del sole del mattino. In molti, negli anni seguenti, si erano spesso domandati da chi la piccola Winterglass avesse preso il suo colorito lunare e, man mano che cresceva, da dove fosse sbocciata quella bellezza malinconica e oscura. Non che ci fossero sospetti su chi fosse il padre di May, quasi tutti erano certi che fosse Lord Thomas, e i pochi che avevano provato a esprimere qualche dubbio erano stati subito messi al loro posto da una già vecchia Contessa Josephine Woodword. Da sempre era una grande amica della famiglia Winterglass e non tollerava che venisse gettata nemmeno una minima ombra su un’unione che lei stessa aveva contribuito a creare.

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